Una serata dedicata al Volontariato a Brunico
Una serata dedicata al Volontariato a Brunico
La Comunità comprensoriale della Val Pusteria ha recentemente organizzato una serata speciale a Brunico per ringraziare i numerosi e motivati volontari della metà orientale dell’Alto Adige. Al centro dell’evento, condotto con maestria da Judith Steinmair, c’è stata la relazione di impulso di Ulrich Seitz, direttore del Centro Servizi per il Volontariato Alto Adige, sui fatti e le cifre attuali del volontariato in Alto Adige, nonché una dichiarazione dell’assessore provinciale competente, Rosmarie Pamer, sugli attuali sforzi della giunta provinciale per istituire un proprio registro provinciale a integrazione della piattaforma statale “Runts”. Infine, le presentazioni delle organizzazioni Caritas, rappresentata da Karmen Rienzner, Aiuto volontario Valle Pusteria, guidata da Klaus Graber, e comunità comprensoriale Valle Pusteria, con le dichiarazioni del direttore Patrick Psenner e di Thomas Emanuel Meraner, sono state molto istruttive.
Questi sono stati accompagnati da esempi pratici che hanno mostrato quanto siano indispensabili le persone coraggiose nei vari settori del panorama associativo. Tra gli esempi specifici, una serie di letture per i bambini immigrati e la distribuzione di pasti agli anziani nelle zone più difficili da raggiungere della valle. È stato unanimemente sottolineato quanto sia importante motivare i potenziali nuovi volontari, soprattutto i pensionati e i giovani. Secondo Ulrich Seitz, questi due gruppi di persone sono anche quelli su cui basarsi per aiutare gli altri, sulla base dei dati disponibili in Alto Adige. Seitz ha presentato i seguenti dati specifici: numero stimato di volontari in Alto Adige nel 2024: 218.600, di cui 108.000 impegnati in 2-3 organizzazioni. Divisi in: 55% uomini, 60% dei quali sotto i 50 anni e 75% dei quali ancora in attività.
Queste cifre riflettono anche la situazione in Val Pusteria. La durata media del servizio nell’organizzazione, indipendentemente dal sesso, è di 9 anni. Solo il 30% delle posizioni dirigenziali in circa 4300 associazioni è occupato da donne. Il numero medio di corsi di formazione all’anno nell’associazione è di 1,25. Il parere di tutti i presenti è che questo aspetto dovrebbe essere affrontato, poiché i volontari hanno bisogno di una buona preparazione per i loro compiti, soprattutto quando si tratta di stabilire un legame con persone fragili che si trovano in una fase difficile della loro vita, ad esempio.
Anche il database del CSV Alto Adige fornisce un riscontro attuale in merito: molte persone si sentono poco preparate ad affrontare le crisi crescenti. Per il 38% degli intervistati è aumentata l’esigenza di potersi proteggere. Per il 29% delle 250 associazioni intervistate nella provincia, questo vale anche per la necessità di poter aiutare gli altri. Tuttavia, solo poco meno di un terzo degli intervistati si considera (piuttosto) ben preparato. Più della metà (56%) vede una chiara necessità di recuperare il ritardo. Gli anziani in particolare si sentono ben informati, ma sono meno capaci di agire attivamente. Secondo gli ospiti della serata di Brunico, l’obiettivo è quello di affrontare questa tematica di fabbisogno con offerte coordinate e mirate.