Video della giornata: https://youtu.be/LXXqxbnltjw

Giornata di formazione - I due Centri di servizio del volontariato di Bolzano e Trento s’incontrano: Numerose sfide per il volontariato

_____ mercoledì, 12 febbraio 2020

12.2.2020: I due Centri di servizio per il volontariato della Regione Trentino Alto Adige, con le due relative sedi a Trento e a Bolzano si sono riuniti a Bolzano e hanno raccontato per la prima volta con una giornata di incontro particolare in un open day nell’ambito del progetto Capacit’Azione, il programma di formazione nazionale sulla riforma del Terzo Settore.

Il progetto è stato promosso dal Forum Terzo Settore Lazio in collaborazione con CSVnet (Federazione dei Centi di volontariato), Forum nazionale del Terzo Settore e un’ampia rete di partners, realizzato con i fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con l’obiettivo di formare 1300 esperti italiani sulla riforma del Terzo Settore.

Il modulo formativo dedicato e presentato dal Presidente del CSVnet, Stefano Tabò, funge come un’importante tassello della nuova legislazione. La giornata si arricchisce così di storie e approfondimenti per spiegare il lavoro svolto sul territorio, i servizi offerti alle associazioni, la compagine sociale, ma diventa anche un’occasione per conoscere ciò che prevede la riforma del Terzo Settore, quali sono le novità in cantiere e le sfide da affrontare.

I Centri Servizi del Volontariato sono effettivamente chiamati a promuovere la presenza dei volontari impiegati in tutti gli enti del Terzo Settore. Grazie al progetto Capacit’Azione sono già stati realizzati oltre 80 appuntamenti in tutt’Italia su 200 moduli previsti per 8 aree tematiche, dalla gestione fiscale e amministrativa degli Enti di Terzo Settore al tema della sussidiarietà, dai beni comuni alla finanza sociale, dalle forme di convenzionamento alla trasparenza, dalle regole di funzionamento della vita associativa al ruolo dei centri di servizio per il volontariato.

In Alto Adige sono attualmente impegnati attivamente circa 150.000 persone in circa 4.500 strutture di organizzazione diversificate, che vanno dalle associazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale, alle cooperative, ai gruppi di auto-aiuto, ai comitati fino alle fondazioni. Il valore aggiunto del volontariato raggiunge circa 500 milioni di Euro all’anno, che corrisponde al 6% della produzione economica della nostra Provincia, spiega Ulrich Seitz, direttore del CSV Alto Adige. Dati interessati sono anche quelli collegati all’impegno, diviso tra i sessi. Effettivamente, si presenta la seguente situazione: circa il 55% dei volontari sono uomini, tra cui il 60% ha meno di 50 anni e circa il 75% di loro risulta ancora impegnato nella vita lavorativa. Nelle donne invece, circa il 50% dispone di un grado di formazione oltre la media e di una ricca pratica e formazione professionale.

Il Sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi e la Presidente del Centro Servizi per il Volontariato Alto Adige, Martina De Zordo, durante l’incontro che si è svolto presso la Sala Academy della Fondazione Cassa di Risparmio a Bolzano in presenza di 80 associazioni altoatesine in aula, hanno ricordato la grande varietà di attività volontaristiche, presente in forma capillare sull’intero territorio. L’impegno dei CSV è rivolto soprattutto a iniziative provenienti dallo sport alla protezione civile, dalla sanità, cultura, dalla tutela del paesaggio al sociale. Martina De Zordo ha sottolineato in questo contesto che diventano sempre più importanti le possibilità di partecipazione, l’acquisizione delle competenze e il lavoro in rete, anche e soprattutto nell’impegno come volontari e, nel cosiddetto “nuovo impegno”, orientato verso il lavoro di progetto e a tempo determinato con vantaggi personali. Il direttore Ulrich Seitz esprime altresì il desiderio di valorizzare l’esperienza nel volontariato, a tutti gli effetti come un’esperienza di lavoro. Il volontariato è comunque indice di buona capacità organizzativa, di gestione e certamente aiuta a sviluppare il lavoro di squadra. In tale maniera il volontariato amplia il proprio network e può essere utile per la propria carriera. Lo scopo, dice Seitz, deve essere quello di promuovere l’interazione tra professioni e volontariato.

Come ospite d’onore è intervenuto a Bolzano anche Luca Gori, ricercatore in diritto costituzionale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Quando si parla di radicamento del volontariato nei principi costituzionali si intende indicare un bisogno: tornare a studiare e rendere vivo quel legame che esiste tra l’attività quotidiana di milioni di persone nel nostro Paese e il quadro delle regole comuni che consentono alla nostra comunità di progredire e stare bene insieme. Gori indica principalmente tre punti sui quali focalizzare l’attenzione: il primo è riconoscere il volontariato in tutte le forme in cui esso si manifesta all’interno delle nostre comunità. Da esso se ne ricavano una rinuncia ad atteggiamenti di riduzionismo e un richiamo alle libertà. Il secondo elemento è preservare l’autonomia del non profit: ciò significa che il volontariato è chiamato ad autodefinire le proprio attività e modalità d’attuazione. Il terzo concetto riguarda la relazione con il potere, che deve essere improntata sulla collaborazione e non sulla sostituzione. Non deve regnare la logica del porre rimedio ai guai fatti dagli altri. Occorre condivisione delle risorse, riuscire a stare insieme sommando capacità, investimenti e attività. “Da giurista – conclude Gori – dico che occorre un diritto che sia in grado di valorizzare questa convergenza di risorse tra pubblico e privato. Il radicamento costituzionale del volontariato è oggi la sfida decisiva per la qualità delle nostre democrazie”.