Grande interesse e successo (aula piena presso la Fondazione Cassa di Risparmio e centinaia di ascoltatori da tutta la Provincia collegati in diretta streaming) in occasione di un pomeriggio informativo organizzato dal CSV Alto Adige con ospite d’onore e relatore l’attuale sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Milano, Cuno Tarfusser sulla tematica delicata della responsabilità civile e penale nel volontariato. L’ex Vicepresidente della Corte Penale Internazionale con sede all’Aja nei Paesi Bassi è un profondo conoscitore del Volontariato Altoatesino, come sottolinea anche il direttore Ulrich Seitz. Tarfusser è anche Presidente di un’organizzazione del Terzo Settore, e cioè dell’Accademia per gli studi italo-tedeschi a Merano.

Ulrich Seitz ha ricordato come Onlus e associazioni offrono servizi che se bloccati o interrotti rischiano di mettere in difficoltà chi è non-autosufficiente o a rischio emarginazione. Ma la questione è anche economica: le raccolte fondi sono spesso collegate a eventi e manifestazioni, maggiormente rinviate in questo periodo. Per dare più sicurezza alle organizzazioni, il CSV Alto Adige ha definito una serie di manifestazioni ed incontri di sensibilizzazione per chiarire i tanti dubbi attorno al Coronavirus.

Nella sua analisi dettagliata sui caratteri della responsabilità civile e del danno ingiusto rapportati all’inquadramento del soggetto volontario e dell’organizzazione da cui dipende, Cuno Tarfusser ha ricordato che sembra conveniente partire dallo stesso significato che caratterizza il termine “Responsabilità“. Il significato è quello che un soggetto deve rendere conto sul piano umano, morale o giuridico, di fatti, attività, eventi di cui è autore o parte in causa, e subirne le conseguenze. Di responsabilità civile, oltre che in senso lato – come responsabilità derivante dalla violazione di un obbligo di diritto privato e che rientra, quindi, nella sfera dei rapporti fra privati – si parla anche e soprattutto per indicare la responsabilità derivante da fatto illecito, della quale il codice civile tratta negli articoli 2043 – 2059. Il regime della responsabilità nel nostro ordinamento non ha carattere unitario.  Sotto questo punto di vista si sottolinea che invece l’art. 27 della Costituzione chiarisce che la responsabilità penale è personale; questo significa che sarà responsabile solo l’autore del fatto illecito.

E’ necessario inoltre che l’autore abbia commesso il fatto con dolo oppure almeno a titolo di colpa a principio di colpevolezza: solo se il reato è effettivamente opera dell’agente, è possibile, infatti, muovere a quest’ultimo un rimprovero efficace per averlo posto in essere.

Amministrare un ente non profit è diventato più complesso e non bastano più passione, onestà e buona volontà, hanno spiegato Tarfusser e Seitz.

Le regole da conoscere sono tante, come anche gli obblighi contabili e di trasparenza.

Oggi gli amministratori di un’associazione sono tenuti a svolgere il proprio ruolo impiegando la diligenza del buon padre di famiglia, ma anche la diligenza richiesta “dalla natura dell’incarico o dalle competenze professionali” (art. 1176 c.2 cc.). Vuol dire che devono avere capacità e competenze tecniche adeguate al ruolo o al compito da assolvere.

Questo è quanto sostiene sia la normativa vigente che la giurisprudenza più recente.

Ma quali sono i consigli per contenere le responsabilità, anche e soprattutto in tempi di Covid-19?

Una soluzione potrebbe essere richiedere il riconoscimento della personalità giuridica dell’ente. Ma per richiedere il riconoscimento della personalità giuridica, l’ente deve avere alcuni requisiti specifici ed un capitale vincolato. Fondamentale risulta inoltre, e lo ribadisce anche l’esperto Tarfusser, continuare a lavorare con serietà, impegno e la massima attenzione, approfondendo le questioni prima di decidere.

Di importanza fungono anche:

    • l’aggiornamento continuo per essere sempre in grado di affrontare i cambiamenti, sia interni che esterni
    • la costruzione di percorsi di formazione per il gruppo dirigente ed i volontari nei settori dove si è carenti e che sono strategici per l’ente (per esempio: amministrazione, raccolta fondi, comunicazione, progettazione ecc.)
    • l’affidamento all’esperienza di consulenti che vengono dal mondo non profit e conoscono bene i problemi, nonché le capacità

Con l’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore il legislatore ha previsto una serie di disposizioni di grande rilevanza utili in materia, ha ricordato Ulrich Seitz.

Di particolare interesse sotto questo profilo risulta la copertura assicurativa connessa alla necessità di fornire chiarezza sulla misura in cui i membri del consiglio direttivo, i volontari attivi ed altri collaboratori della rispettiva struttura organizzativa debbano essere coperti ai sensi della legislazione vigente. A tal fine il CSV Alto Adige offre ogni mercoledì, dalle ore 9.00 e le 12.00, consulenze mirate gratuite  che aiutano ad analizzare al meglio la situazione individuale all’interno della rispettiva struttura. Lo scopo è di garantire un’assistenza adeguata e soluzioni concrete. E come si è visto proprio in questi mesi tale consulenza riveste fondamentale necessità per continuare le varie attività a favore della collettività.